E’ ANCORA MIO MARITO
Buongiorno, sono una moglie, madre, figlia.
La vita mi ha portato ad accudire la mamma, il papà, nei momenti più indifesi della loro vita, ben si intende fatto con amore e nel rispetto della loro dignità sempre. Per questo motivo ho rinunciato a tante cose (ferie, viaggi…) rinviando tutto questo al momento della pensione mia e di mio marito. Tanti progetti per il futuro ma… è arrivata la malattia!!!
Irriconoscibile all’inizio, liti all’infinito perchè non capivo più mio marito, pianti, rabbia, disperazione, il timore che mi odiasse. Finchè un giorno non mi riconosce più, non sono più sua moglie, la casa dove vive non è la sua e il desiderio ansioso di ritornare nella casa dell’infanzia. Diagnosi: ALZHEIMER, malattia degenerativa del cervello, non curabile. Da quel momento ho dedicato tutta la mia energia a lui cercando di capirlo, rasserenarlo e fare qualsiasi cosa perchè non si sentisse solo.
La malattia è terribile per l’ammalato e per la famiglia, ti senti solo a fermare una montagna che ti sta scivolando addosso, tiri fuori dal tuo essere ogni energia per cercare di essere in sintonia con il tuo caro, perchè vedi nel suo sguardo disperato la richiesta di aiuto. tu non esisti più, ti consumi fisicamente e mentalmente per anni e vedi solo vuoto intorno a te, non sai dove aggrapparti per non scivolare sempre più giù.
Finchè un giorno qualcuno mi dice di una associazione che aiuta i familiari di pazienti con demenza con incontri liberi e mensili. Mi presento dubbiosa e curiosa, ci sono diverse persone che parlano della loro esperienza, dei dubbi e timori, il tutto coordinato da una psicologa. Non ricordo se sono riuscita a parlare in quell’incontro, ricordo il mio pianto perchè ogni loro storia era la mia. Da quella sera non ho mancato un incontro, non mi sono sentita più sola, so di essere compresa, ricevo conforto e le esperienze altrui le posso elaborare e fare mie.
Sono alcuni anni che frequento A.M.A., è una famiglia: il direttivo è composto da familiari che continuano questo percorso rimanendo vicini a tutti noi, anche nel periodo del Covid, con telefonate e incontri online.
Ora mio marito è ospite in una casa di riposo, è molto difficile vivere separati e i momenti di sconforto sono molti. Prima ero il suo tutto per 24 ore su 24 ora sono solo una visitatrice per mezz’ora ala settimana: triste, molto triste! La malattia avanza, il suo corpo è seduto su una sedia a rotelle, la sua anima è assente, ma quando raramente mi sorride e i suoi occhi per un attimo si illuminano allorqa il mio cuore batte a mille e lacrime di gioia scendono sul mio viso: è proprio mio marito.
Ho ancora bisogno di quel gruppo che mi ha accolta dandomi forza nei momenti più difficili, perchè questa BESTIA continua a consumare lentamente anima e corpo per un tempo lunghissimo e sapere che un gruppo di persone sono sempre disponibili ad aiutarmi mi fa sentire più serena.