LE DEMENZE E L’ALZHEIMER
Le demenze, tra le quali figura la malattia di Alzheimer, sono un gruppo di malattie complesse caratterizzate da una riduzione delle prestazioni cognitive (come la memoria, il ragionamento, il linguaggio…) di entità tale da interferire con le abituali attività sociali e lavorative del paziente.
Oltre ai sintomi cognitivi sono presenti anche sintomi non cognitivi che coinvolgono il comportamento, ma anche l’affettività, l’ideazione e la percezione della persona malata.
Le demenze si distinguono in primarie e secondarie a seconda che sia più o meno chiara la causa che le determina.
La malattia di Alzheimer prende il nome dallo psichiatra Alois Alzheimer, che per primo la descrisse nel 1906. È la forma più frequente di demenza degenerativa, rappresentando il 50-70% di tutte le demenze. Può essere infatti descritta come un “processo degenerativo che distrugge progressivamente le cellule cerebrali, rendendo a poco a poco l’individuo che ne è affetto incapace di una vita normale”.
Circa un milione di persone in Italia soffre di Alzheimer, nel mondo sono oltre 36 milioni. La sua crescente diffusione, l’assenza di cure e terapie risolutive e gli enormi impatti in termini di risorse necessarie (emotive, organizzative ed economiche) che ricadono sui familiari dei malati la rendono una delle malattie a più grave impatto sociale nel mondo.