Scopo fondamentale delle attività nelle scuole è, oltre alla naturale sensibilizzazione dei giovani che ne consegue, creare punti di incontri tra i giovani e i bambini e i nonni “fragili” della nostra comunità. Come facciamo?
- Proponiamo un primo incontro di formazione per gli insegnanti durante il quale i nostri professionisti e i volontari parlano della malattia e di come tutta la famiglia ne venga coinvolta.
- In un secondo momento incontriamo i ragazzi con cui lavoreremo, spieghiamo loro che noi volontari siamo anche familiari di persone che vivono la malattia di Alzheimer e raccontiamo le nostre esperienze, cominciando anche a presentare il progetto. Spesso a questo incontro invitiamo anche i genitori, soprattutto per gli alunni delle primarie.
- A questo punto si parte con il progetto, che a seconda della proposta, prevede anche momenti di incontro con i nonni che frequentano i nostri centri sollievo oppure attività che ragazzi e nonni portano avanti in parallelo.
- A conclusione del progetto organizziamo un evento in cui i ragazzi, le loro famiglie e i nonni (veri protagonisti di tutta la proposta) presentano alla comunità il lavoro fatto. Un momento di festa per tutti, per ricordarci che la malattia non ci toglie la voglia di stare insieme e sorridere alla vita.