Vi racconto un po’ di me… Sono una donna, moglie, mamma di tre splendidi figli… ma sono soprattutto figlia, figlia di una donna straordinaria che 10 anni fa è stata colpita dalla malattia di Alzheimer. La malattia ha colpito a 360 gradi tutta la famiglia… nei pensieri, nelle preoccupazioni, nella gestione della quotidianità, nei progetti, nella visione della vita… lei ti avvolge come una seconda pelle e non ti lascia più, anzi, prende sempre più potere sulla persona fragile e un po’ alla volta se la porta via.
La mia mamma è stata fantastica: nel vivere la sua vita con umiltà, generosità verso gli altri prima, nella serenità e compostezza della sua malattia dopo.
Sono stati 10 anni di emozioni intense, mai vissute prima; e, mentre da una parte ti senti svuotata, colpita ingiustamente, ferita, più determinata e diventi così la mamma della tua mamma ed impari ad accudirla con un amore senza confini. In questo lungo e impegnativo cammino scopri di non essere sola a portare questo fardello… ti rendi conto che ci sono molte, moltissime famiglie che come te ogni giorno vivono questo dramma. Ti ritrovi a condividere la rabbia, la felicità per un sorriso che da tanto, troppo tempo non godevi; la gioia per una frase scomposta ma sussurrata con convinzione, lo scambio di consigli, la visione diversa di un problema quotidiano, l’incontro con professionisti preparati che ti consigliano il meglio.
Questa è l’associazione A.M.A.: una famiglia che cammina fianco a fianco a te e ti supporta con professionalità e affetto.
Dopo 10 anni di accudimento a domicilio, nel periodo “Covid” la mamma è stata ricoverata in ospedale per una frattura e per 20 giorni non abbiamo potuto vederla; lei è stata privata dei nostri sorrisi, delle nostre carezze, del nostro affetto e per questo, il 20 maggio dello scorso anno, ha deciso che forse era meglio passare a miglior vita. Questo tuo averci lasciato in completa solitudine è per me una ferita aperta come il primo giorno, mai potrò dimenticare la sensazione di saperti sola in un letto freddo e inconsolabile.
Caro Alzheimer alla fine hai vinto tu, me l’hai portata via quando ancora potevamo fare molte cose insieme ma l’amore che smisuratamente ci siamo scambiate non ce lo potrai mai togliere!