DIECI ANNI CON L’ALZHEIMER
Era il 2010 quando una fredda lettera ci dava questa diagnosi: decadimento cognitivo. Ricordo che sono andata subito a cercare cosa volesse dire, ho letto e il gelo mi è sceso dentro; ricordo che lì per lì non volevo nemmeno dirlo ai fratelli, non ci credevo che la mia mamma Antonietta stava entrando, anzi era già in quel tunnel che ti porta a dimenticare tutto.
È stata una strada lunga e complessa, la malattia di Alzheimer non è una malattia che colpisce una sola persona, ma tutta la famiglia e tutta la realtà che ti circonda. All’inizio pensi di farcela da sola e con tutta la famiglia, poi ti scontri con una serie di muri da abbattere che sembrano muraglie inespugnabili.
I medici che ti danno pochissime informazioni e forse tanti farmaci, i comportamenti della mamma che per te non sono comprensibili, ti sembra impossibile che lei perda abilità così in fretta, che abbia delle paure fino ad oggi inesistenti, deliri che nemmeno sai cosa sono. Ti informi, leggi, chiedi consigli, cerchi una normalità che non esiste più e ti senti sempre più solo, sola, soli: sì perché a sentirci soli siamo in tanti, noi figli, i nipoti, gli amici di sempre, la gente che incontri per strada, al supermercato, in chiesa, che piano piano si allontana dalla malattia perché non la conosce.
Poi per fortuna scopri che esistono delle attività di sostegno per le famiglie con malati di Alzheimer e altre demenze, scopri che non sei solo, scopri che gli specialisti della malattia sono i familiari che da anni vivono… no perchè a volte non è vivere, ma sopravvivere con questo mostro che se non conosci ti distrugge, distrugge te familiare.
Grazie all’associazione A.M.A. abbiamo imparato a conoscere la malattia, abbiamo imparato (con il tempo) a distinguere tra la malattia e la mamma ammalata, abbiamo imparato che si può comunicare in mille modi diversi, che un sorriso e un abbraccio possono servire più di altre cose. Abbiamo imparato a confrontarci e a darci consigli, grazie anche all’aiuto di psicologi formati che ti seguono.
La mamma se ne è andata qualche mese, ma ci ha dato un lungo tempo per amarla in modo diverso e lei ci ha amati fino alla fine; ci ha insegnato come una carezza, una parola, una stretta di mano e un sorriso possono dirci tantissime cose essenziali che non scorderemo.