ATTIMI PREZIOSI
CIAO sono Nadia, la mia storia è simile a tante altre anche se vissuta in maniera diversa. Anche gli approcci sono diversi perché questa malattia ha mille sfaccettature e ogni persona è diversa. L’ammalato è mio marito, una persona sana sia nel corpo che nello spirito. Amante dello sport, che ha praticato, e della montagna, sia d’estate che d’inverno. Frequentava anche corsi di ginnastica; non ha mai fumato né bevuto ma purtroppo, nonostante ciò, si è ammalato di Alzheimer con decorso molto lento.
Alzheimer, questa brutta ”bestia” che ti porta via tutto: ti spoglia della tua entità della tua personalità; ti porta via i ricordi e ti lascia come un bambino appena nato. Tu vedi la persona che ami che si spegne pian piano, ma speri che in lui resti almeno il vissuto assieme e ti sembra impossibile che non ricordi proprio nulla; allora ti verrebbe la voglia di scuoterlo come fai con una radio che non funziona per vedere se qualche contatto riparte.
Mi dicono che devo accettare … ma come si fa! Quando, parlandogli, lo guardo negli occhi vedo il suo sguardo vuoto. Allora abbasso i miei perché non veda le lacrime che spuntano. In quei momenti si scatena dentro di una “tempesta” di rabbia … frustrazione … perché ti senti impotente. Devo convivere con questa dura realtà e cerco di farlo meglio che posso, assaporando e tenendomi stretti i pochi momenti belli che
ancora mi dà, per esempio quando lo stringo, lo bacio e gli chiedo guardandolo: “ancora Giuseppe?” e lui, con gli occhi chiusi, mi dice: “eh sì”. Questo e qualche altro momento mi danno ossigeno e mi fanno capire che, se anche non mi riconosce e non sa chi sono, sente che c’è la persona che lo ama ed io so che sono con lui; perciò cerco di tenermi con forza questi attimi preziosi che ancora Giuseppe riesce a dare a me e alla nostra famiglia.
A.M.A.: Incontro particolare
Nel pomeriggio non guardo la tv. Un giorno nero, di quelli che non sai cosa fare perché non hai voglia di niente, accendo la TV e faccio zapping. Ad un tratto sento la parola Alzheimer e presto più attenzione. Una signora, su TV2000 (canale che fino a quel momento non ero mai riuscita a
sintonizzare), sta dando un numero telefonico. Vado a prendere una penna e il numero non c’è più. Poco male tanto non avrei telefonato. Sta per chiudere la trasmissione quando il presentatore propone un’altra volta il numero. Lo prendo (non si sa mai) e lo stesso pomeriggio telefono. La cortesia della signora, la gentilezza e la sua calma mi raddrizzano la giornata. Dopo quel momento non ho più ricevuto il canale di TV2000 … segno del destino? Adesso frequento il gruppo AMA una volta al mese e sono contenta perché le persone con cui mi confronto mi aiutano a mandar via la rabbia che c’è ancora in me.
Ringrazio le signore che costituiscono l’associazione AMA e che ci aiutano a superare tanti ostacoli. Grazie di cuore, un abbraccio.